L’amore per gli oggetti
Se, per la maggior parte delle case, è corretto pensare che rispettino il gusto e lo stile di vita di chi le abita, nel caso della Villa l’affermazione è più che mai fondata. Bighi viveva stabilmente a Milano, dove lavorava, ma dedicava a questo edificio tutta l’attenzione e le cure che solitamente si riservano agli oggetti figli di un pensiero intimo e profondo.
Concepita come “salotto buono” in cui accogliere le persone, la Villa divenne con gli anni, il contenitore dei ricordi, dei frutti raccolti durante le esperienze vissute: come un diario ha raccolto testimonianze, passioni e rarità, fino a diventare uno scrigno colmo di tesori, prezioso esso stesso per l’alta qualità e originalità della struttura architettonica. Accanto a cimeli, opere d’arte e pezzi d’antiquariato, percorrendo le stanze della casa, ci possiamo imbattere in alcuni oggetti di design, ieri esempi dell’innovazione che Bighi respirava a Milano e importava in campagna, divenuti oggi pezzi mitici del design internazionale.
Sono conservati all’interno della Villa:
Oltre ai pezzi di design prodotti in serie e acquistati, Dante Bighi ha inserito nei rigidi volumi architettonici delle forme insolite,‘oggetti trovati’, recuperati durante i suoi lunghi viaggi nel mondo, e resi pezzi unici di design, come si vede nelle immagini sottostanti.