Nei primi anni Sessanta Dante Bighi frequenta la milanese Galleria Apollinaire, dove inizia a collaborare come graphic designer, instaurando un rapporto di fiducia con il direttore Guido Le Noci e conosce il critico d’arte Pierre Restany. Di questi anni è anche il disegno-progetto della casa di Copparo: Villa Bighi.
Negli anni milanesi partecipa alla frizzante vita culturale della città e, in cambio del suo lavoro per gli artisti e le gallerie, acquisisce e colleziona un centinaio di opere d’arte contemporanea, tra cui ricordiamo lavori di Gianni Dova, Lucio Fontana, Bruno Contenotte, Andy Warhol, James Rosenquist, Daniel Buren, Mimmo Rotella, Giò Pomodoro, Enzo Mari, Emilio Scanavino.
Nel 1989 Bighi, con un gesto di grande generosità, dona l’intera collezione al Comune di Copparo celebrando l’atto con una mostra curata dall’amico Pierre Restany e allestita nei piani alti della Torre Estense, dietro al municipio, dove oggi ha sede la Biblioteca Comunale.
Oggi le opere sono conservate e tutelate dall’amministrazione comunale, catalogate dall’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna ma non sono esposte al pubblico. L’ultima iniziativa che ha visto esporre al pubblico una selezione di 30 di questi lavori risale al 1997, con la mostra patrocinata dal Comune di Copparo Giornale intimo del figlio di casa, a cura di Elena Bertelli.