Cibo e Futuro, una mostra fotografica per Terra 2019
Inaugura a Villa Bighi venerdì 20 settembre, nell’ambito dell’iniziativa Terra 2019, la mostra “CIBO E FUTURO” a cura di Daniele Zappi con fotografie di Benedetta Stefani, Camilla Caselli, Lara Viani e Marija Obradovic.
4 punti di vista diversi, per riflettere sull’importanza del cibo nelle scelte di ogni giorno per il futuro dell’ambiente.
4 temi: cibo e ambiente (come la filiera dell’alimentazione influisce sull’ambiente), cibo e packaging (l’abito del cibo, ovvero come trasportarlo), cibo e salute (il cibo importante per il benessere e la salute), cibo e denaro (capacità di accesso al cibo).
Le quattro fotografe, protagoniste dell’esposizione, si sono espresse con le loro tecniche e la loro poetica per raccontare il loro punto di vista rispetto a quello che è il filo conduttore di Terra 2019, una 3 giorni di attività dedicate al cibo del futuro, organizzate dal centro studi Dante Bighi e Gruppo Zero, ad ingresso libero e aperte a tutti (qui il programma completo).
Benedetta Stefani
è nata nel settembre del ’97, è sempre stata incuriosita sia dalle arti che dalla scienza. Fin da piccola ha coltivato la passione per la fotografia e per la cucina, trovandone una sintesi nel suo progetto Ricette in sospeso: un luogo di ricerca nel quale le ricette trovano espressione attraverso la fotografia. Il progetto è nato come sfogo creativo per staccare dagli studi universitari. Dopo due anni alla facoltà di Medicina decide di ritirarsi per dedicare i suoi studi a qualcosa che possa permetterle di lavorare con le sue passioni, così si iscrive al corso triennale di Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva presso l’ISIA di Urbino, prevedendo di diplomarsi nel 2021.
I suoi scatti raccontano l’essenzialità del cibo, riconosciuta da tutti, ma molto spesso sottovalutata. I momenti che ritagliamo per i pasti sono forse quelli più importanti della giornata, nei quali riprendiamo energia, socializziamo, ci informiamo. Ma soprattutto sono i momenti in cui possiamo e dobbiamo fare delle scelte. Quando ci ritroviamo a scegliere dobbiamo prenderci cura del nostro corpo e della nostra salute tanto quanto quella del pianeta sul quale viviamo. L’unico modo per poter vivere consapevolmente ci richiede alcuni piccoli accorgimenti, spesso riscoperti dal passato, che possono entrare a far parte della nostra quotidianità con facilità: possiamo scegliere uno stile di vita che lasci posto anche all’altro senza essere privati di nulla.
Camilla Caselli
ha 23 anni e studia Giurisprudenza all’Università degli Studi di Ferrara. Da otto anni fotografa le sue esperienze di vita quotidiana, gli amici e le piante con una Canon 1110D, la sua prima reflex.
La sua indagine si concentra sul rapporto-contrasto tra il soggetto consumatore del prodotto finito, l’uomo, e quello che genera tale prodotto, la pianta. 2,60 sono gli euro spesi per acquistare un avocado di provenienza spagnola, ma anche quelli per acquistare frutta di stagione a km zero. In media ogni pasto prima di essere consumato percorre 2000km con conseguente emissione nell’ambiente di grandi quantità di CO2; se pensiamo alle Banane, i chilometri sono molti di più. I contrasti emergono anche con riferimento alla consapevolezza sostanziale delle scelte che facciamo. È stato sorprendente scoprire che il basilico, oltre ad insaporire piacevolmente i pomodori, ha, tra le altre, proprietà vascolarizzanti. Ed è stato molto divertente, pensando all’abbondante packaging con cui vengono venduti i fichi d’india, accorgersi che il pluriball perde la sua funzione protettiva a contatto con la pianta per via delle tantissime piccole spine sui cladodi.
Marija Obradovic
è una fotografa specializzata in ritratti che fondono lo stile delle riviste di moda con il ritratto fine art; una vera esperienza creata su misura e con lo scopo di aiutare le donne a cogliere la loro autentica bellezza indipendentemente dall’età e dalla corporatura. Nata in Serbia nel 1980, ha studiato per diventare archeologa, però subito dopo la discussione della tesi di dottorato, si è resa conto che non avrebbe mai continuato a fare quel lavoro e abbandona la strada della carriera academica per diventare una tra le prime fotografe di ritratto contemporaneo in Italia.
Le immagini in mostra sono ispirate alla luce dei maestri rinascimentali per tracciare un ponte immaginale da attraversare per immergerci nell’esplorazione degli argomenti di grande attualità che riguardano il cambiamento climatico, l’inquinamento e lo spreco energetico ed alimentare. L’impatto visivo fluttuante tra passato e futuro invita gli spettatori a valutare l’effetto di ogni loro singola scelta e ne incentivano comportamenti più consapevoli e rispettosi verso l’ambiente. Abbiamo solo una casa e il suo nome è Pianeta Terra: abbiamo il compito di proteggerla.
Lara Viani
è nata il 21 febbraio 1980 a La Spezia, città dove attualmente vive. Dopo un percorso di studi di tipo accademico in fotografia e comunicazione visiva e poi di tipo umanistico, sceglie la fotografia come lavoro e come mezzo espressivo per raccontare e raccontarsi, chiedere e chiedersi. Legge, viaggia, osserva e impara continuamente.
Il suo lavoro, esposto a Villa Bighi, riflette sull’elemento liquido. Acqua, da sempre simbolo di vita e di purificazione, considerata come una rappresentazione della condizione umana, si offre agli uomini non solo come mezzo necessario per vivere ma anche come specchio per riflettere su se stessi e sulle proprie scelte, diviene qui metafora per un riscatto. Operare scelte consapevoli per offrire una possibilità al futuro.
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